CAMPOROSSO:
STATIO BILACHINIENSIS O STATIO LARIX?
Un paesaggio da far scoprire
PROGRAMMA:
15.00-15.30 Introduzione: Saluto dei rappresentanti delle associazioni organizzatrici
Camporosso un ‘paesaggio’ da valorizzare e da far riscoprire alla sua comunità (Anita Pinagli -Ma).
15.30 – 16.00 Domenig Raimondo: Camporosso attraverso i toponimi.
I diversi toponimi di Camporosso fanno da filo conduttore alla lunghissima storia del sito di
Camporosso in Valcanale, che si perde in inesplorati periodi preromani. Assunse notorietà e
connotazione nel periodo romano, con la costruzione della diramazione della via Julia Augusta
lungo la valle del Fella e con il suo ruolo di dogana del Norico. In seguito se ne perse la memoria.
Ritornò attuale nel periodo delle invasioni barbariche, quando per primi vi si insediarono
popolazioni slave dedite alla pastorizia e all’agricoltura. La donazione nell’alto Medioevo dell’area
di Villach e del passo alpino di Camporosso da parte dell’imperatore Enrico II al vescovado di
Bamberg aprì alla località la strada alla contemporaneità.
16.00 – 16.30 Dott.ssa Mirta Faleschini: La Valcanale: punto d’incontro di vie di comunicazione
e di traffici dall’antichità all’epoca moderna.
Sin dall’antichità la Valcanale è stata un importante punto di passaggio per le comunicazioni e i
traffici; qui, infatti, convergono alcune strade che hanno mantenuto tuttora la loro importanza: la
direttrice che dall’Adriatico porta all’Austria e quella che, attraverso la Slovenia, porta all’area
balcanica. Strade importanti percorse da mercanti, soldati e pellegrini di ogni epoca, ma anche vie
minori, che in alcuni momenti della storia hanno avuto un ruolo decisivo…
16.30 – 17.00 Dott. Paolo Casari: Camporosso, la circoscrizione doganale dell’Illirico e il culto
di Mitra.
Camporosso in epoca romana era sede di una stazione della grande circoscrizione doganale
dell’Illirico, che nel II secolo d.C. comprendeva tutte le regioni delle Alpi orientali, dell’arco adriatico
e del basso corso del Danubio. L’insieme dei materiali recuperati a Camporosso e nel suo Mitreo si
lascia confrontare con quanto rinvenuto in altre stazioni e contribuisce ad ampliare le conoscenze
sull’organizzazione delle antiche stazioni doganali e sulla diffusione del mitraismo al loro interno.
17.00 – 17.30 Dott. Stefano Magnani: Il “paesaggio dell’epigrafia” tra Valcanale e Canale del
Ferro in epoca romana.
Dai territori della Valcanale e del Canale del Ferro, oltre che delle valli laterali, proviene un discreto
numero di monumenti iscritti di età romana, rinvenuti nel corso degli ultimi secoli. Con le loro
informazioni essi consentono di ricostruire numerosi aspetti della variegata presenza umana in
epoca antica, delle forme di insediamento, della viabilità, delle attività, delle credenze religiose e
altro ancora. In poche parole, tali testimonianze permettono di restituire le linee essenziali di un
“paesaggio culturale”, da considerare diacronicamente nella sua evoluzione storica.
Tale “paesaggio” costituisce innanzitutto l’espressione di relazioni sviluppatesi nel lungo periodo al
quale i monumenti pertengono e che va dalle prime fasi della romanizzazione all’età tardoantica. Al
tempo stesso, a partire dalla loro scoperta o riscoperta, questi monumenti e le iscrizioni che recano
sono entrati a fare parte del “paesaggio culturale” moderno, così che le modalità della loro
conservazione e fruizione e persino della loro falsificazione forniscono importanti informazioni in
relazione all’interesse di cui essi e le antichità nel loro complesso sono stati oggetto in epoca
moderna.
17.30 – 18.00 Eventuale dibattito e conclusioni.